I film della mia vita / 4

Da giovedì 15 ottobre 2009 a giovedì 12 novembre 2009

Inizio 18:00 Fine 20:00 Pan - Palazzo delle arti di Napoli, Via dei Mille 60 - Napoli (Napoli)

Registi, attori, critici, protagonisti della vita culturale, uomini che fanno il cinema, e che il cinema amano, raccontano il cinema che hanno amato. Pietre miliari della storia del cinema ma anche film di genere, sequenze famosissime e pezzi di film mai visti, intrecciati con i ricordi del proprio vissuto, artistico o personale.

GLI INCONTRI 

MARIO FRANCO / 15 ottobre 2009 

Regista e storico del cinema, Mario Franco insegna “Teoria e metodo dei mass-media” e “Storia del cinema e del video” presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli. Ha pubblicato numerosi libri, articoli e saggi sul cinema “d'arte” e sul cinema “popolare” ed attualmente collabora alle pagine napoletane de “La Repubblica”. Fondatore nel 1969 del cinema “NO”, prima sala d'essai a Napoli, e della “Cineteca Altro”,  si occupa da anni di ricerca visiva, con particolare attenzione per le avanguardie. Autore di cinema sperimentale, ha collaborato con Lucio Amelio lavorando con artisti di fama internazionale come Andy Warhol e Joseph Beuys. Per il Madre, il museo d'arte contemporanea Donnaregina di Napoli, Franco dirige la Biblioteca e la Mediateca con l'intento di dar forma a un centro multimediale specializzato sull'arte del XX e XXI secolo.
Che cosa ci presenta: Gli umori carnali del cinema muto napoletano della grande Elvira Notari (”‘A santanotte”, “È piccerella” entrambi del ‘22). La cerebrale reinvenzione del mondo da parte delle avanguardie (”Entr'acte” di René Clair, il “Ballet mécanique” di Fernand Léger). L'apocalittica visionarietà del “Metropolis” di Frintz Lang. E tutto il cinema di Andy Warhol, fino al rutilante caleidoscopio di emozioni e di invenzioni del “Cantando sotto la pioggia” di Stanley Donen e GeneKelly.

STELLA CERVASIO / 22 ottobre 2009 Pan 

Nata a Napoli nel 1961, si è laureata all'Orientale in Lettere moderne dopo aver studiato con maestri come Enrico Flores (Latino) e Francesco Abbate (Arte). Lavora a “Repubblica” dal 1985 e dal ‘90 è nella redazione napoletana dove si occupa della pagina di arte e di quella di libri. Ha scritto un racconto per un libro d'artista (”Olga dei Dolori”); un libro per bambini ambientato a Venezia (la città di sua nonna Lelia) “Il mistero del fuoco eterno”; un libro a quattro mani con lo psichiatra Mino Tridente, “L'ira di Achille”, sulla follia nei personaggi dei romanzi. Si occupa di arte di guerra con la storica dell'arte Renata Caragliano, con cui ha curato la mostra “Oltre la polvere” al Museo Archeologico di Napoli, firmando con lei la prima monografia sull'artista afghana Lida Abdul. Scrive cataloghi di artisti e testi critici sull'arte contemporanea.

Che cosa ci presenta: Cinema come discorso privilegiato sul tempo (”C'era una volta in America” di Leone, “L'anno scorso a Marienbad” di Resnais). Cinema come macchina dell'inganno (”I soliti sospetti” di Bryan Singer) e del mistero (”Picnic a Hanging Rock” di Peter Weir). Cinema che pensa se stesso (”Nodo alla gola” di Hitchcock). Ma anche cinema come esperienza fatale e struggente della narrazione del destino dell'uomo (”Storia immortale” di Wells, “Crocevia della morte” dei Coen, “Orfeo Negro” di Camus).

UGO G. CARUSO /  29 ottobre 2009

Storico dello spettacolo e studioso di cultura di massa, Ugo G. Caruso è nato a Cosenza nel 1956 e dalla metà degli anni Settanta vive a Roma dove si è laureato in Scienze Politiche. Critico cinematografico per oltre quindici anni, ha  lavorato a programmi radiofonici e televisivi ed è autore di numerosi saggi ed articoli.
Ha inoltre collaborato con le pagine culturali de “L'Unità”, intervenendo con taglio trasversale su fumetti, cinema, letteratura di genere, jazz, rock e sport.  È stato docente a contratto in vari atenei e ha curato diverse rassegne e cataloghi come consulente culturale di enti pubblici. Ha fondato il “Movimento Telesaudadista”, un'associazione culturale che ha come fine lo studio e la riproposizione dell'immenso patrimonio televisivo classico.
Che cosa ci presenta: Dai film classici, ai cartoni animati fino alle pellicole di genere avidamente consumate nelle sale affollate degli anni Sessanta, passando per le stagioni più engagées del cinema italiano. Poi l'incontro con la New Hollywood ed il cinema dell'est europeo: è questa l' “educazione cinematografica” di Caruso ripercorsa attraverso capolavori quali “La dolce vita”, “Il posto delle fragole”, “Il terzo uomo”, “Apocalypse Now”, “Paris qui dort”, “Mr. Arkadin”, “Fuoco fatuo”, “Szindbad”.

ANTONELLA CILENTO / 12 novembre 2009
Antonella Cilento (1970) scrive e insegna scrittura creativa. Il suo ultimo romanzo è “Isole senza mare” (Guanda, 2009). Ha pubblicato per Guanda “Una lunga notte” (2002, Premio Fiesole 2002, Premio Viadana), “Neronapoletano” (2004), “L'amore, quello vero” (2005); ma anche: “Il cielo capovolto” (Avagliano, 2000), “Non è il Paradiso” (Sironi, 2003), “Napoli sul mare luccica” (Laterza, 2006), “Nessun sogno finisce” (Giannino Stoppani, 2007, Premio Giulitto 2008). Alcuni suoi libri sono tradotti in Germania. Ha scritto numerosi testi per il teatro e alcuni cortometraggi per Sandro Dionisio e Mario Martone. Collabora con “Il Mattino”, “Grazia” e “L'Indice dei libri del mese”. Ha fondato nel 1993 a Napoli il Laboratorio di scrittura creativa Lalineascritta (lalineascritta.it">lalineascritta.it) e tiene corsi di scrittura per allievi di ogni età in tutt'Italia.
Che cosa ci presenta: Un cinema pieno dell'eco profonda della letteratura quello scelto dalla Cilento che muove dalla voce intima e poetica di film come “Il pranzo di Babette” e di “Un angelo alla mia tavola”, fino alle suggestioni esistenziali ed oniriche del Kurosawa di “Rashomon” e di “Sogni”. E poi c'è il “Barry Lyndon” di Kubrick e la vertigine della visione della “Donna che visse due volte” di Hitchcock e pure le cerebrali volute del Greeneway di “I misteri dei giardini di Compton House”.