EXTRACORTO

Da giovedì 09 maggio 2013 a giovedì 06 giugno 2013

Inizio 19:00 Fine 21:00 Via Santa Sofia 7 - Napoli (Napoli)

La proposta dei «Giovedì della Mediateca», lungo i cicli che hanno caratterizzato «Cinema al quadrato – Il cinema che si racconta», si è contraddistinta per una ricerca dell'ulteriore, per il tentativo di offrire qualcosa di diverso dal flusso audiovisivo del già visto, ricercando un punto di vista, magari mobile e precario, da cui contribuire a una collettiva – e certamente non accademica – «storia permanente del cinema».
Chaplin, Renoir, Lumière, Fellini, Rossellini, Pasolini, Kubrick, Bergman, Truffaut, Godard, Antonioni, Welles, Visconti, Kurosawa, Tarkovskij, Ray, Marker, Sokurov, Ghouse, Volonté, Kinski, Zavattini – rigorosamente in ordine sparso – sono già passati per le nostre sale nei primi due cicli, attraverso materiali poco visti se non addirittura inediti, che ne hanno illustrato il cursus biografico e artistico da prospettive originali.
Ci sembra così di proseguire il lavoro intrapreso e in qualche modo compiere un ulteriore passo in avanti abbandonando – ma solo per il momento – i documentari sul cinema, gli uomini e le correnti che ne hanno fatto la storia, per proporre, con «Extracorto», una serie di piccoli grandi lavori collaterali, cortometraggi misconosciuti o dimenticati realizzati da grandi autori del presente e del passato. Abbiamo scavato ancora nello straordinario giacimento di materiali dell'archivio della mediateca trovando risorse sorprendenti, tra gli extra dei dvd, le vhs frettolosamente rottamate, i fuoriorari più prossimi all'alba. Abbiamo integrato la selezione con altre fonti, senza escludere la rete, in un'ottica di apertura totale, quale non può non essere quella dell'extra, per una proposta cinefila che forzi gli argini del «Film», percorrendo tutte le possibili vie audiovisive, fin verso – perché no? – il puro frammento.
Forte di questo spirito poco ortodosso, arrembante e un po' dissacratore, «Extracorto» propone cinque appuntamenti in cui, accanto ai programmi più organici e dalla coerenza più immediatamente esposta (la serata dedicata alla serie completa dei cortometraggi di De Seta; quella «parigina», attraverso gli occhi della Nouvelle Vague), si rischiano accostamenti azzardati (i lavori di Rybczy?ski e Švankmajer, espressioni di modi di fare animazione molto diversi), filologicamente discutibili (Genet e Beckett) quando non decisamente spericolati (Tati e Kobakhidze). Nella ferma convinzione che le immagini, comprese quelle dei cineasti che più amiamo e conosciamo, possano essere costantemente riattivate, portate a nuova vita, al contatto con altre immagini. Da qui (ri)parte, ogni volta, la storia del cinema.

9 MAGGIO – ORE 19
L'APOCALISSE DIMENTICATA – I CORTI DI VITTORIO DE SETA
Tra il 1954 e il 1959 Vittorio De Seta, esordiente al cinema, realizzò, con stile innovativo per il documentario dell'epoca, dieci brevi cortometraggi, girati tra la Sicilia, la Calabria e la Sardegna, raccontando l'umile esistenza quotidiana di contadini, pescatori, minatori e pastori di quelle terre: figure depositarie di una cultura millenaria, che nell'arco di pochi anni la feroce omologazione culturale operata del boom economico avrebbe fagocitato senza scampo. Questi corti, più di mezzo secolo dopo, costituiscono l'eco lontana di un mondo perduto.
Lu tempu di li pisci spata di Vittorio De Seta, Italia 1954, 9'
Isole di fuoco di Vittorio De Seta, Italia 1954, 8'
Surfarara di Vittorio De Seta, Italia 1955, 9'
Pasqua in Sicilia di Vittorio De Seta, Italia 1955, 8'
Contadini del mare di Vittorio De Seta , Italia 1955, 9'
Parabola d'oro di Vittorio De Seta, Italia 1955, 9'
Pescherecci di Vittorio De Seta, Italia 1958, 9'
Pastori di Orgosolo di Vittorio De Seta, Italia 1958, 9'
Un giorno in Barbagia di Vittorio De Seta, Italia 1958, 9'
I dimenticati di Vittorio De Seta, Italia 1959, 16'
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Intervista a Vittorio De Seta di Lorenzo Buccella, Italia 2008, 17'

16 MAGGIO – ORE 19
I PIEDI PER ARIA: TATI+KOBAKHIDZE
Jacques Tati è uno dei cineasti fondamentali della storia del cinema, innovatore del «comico» nel solco di Chaplin e Keaton. Mikhail Kobakhidze è un regista georgiano, sconosciuto ai più, che tra il 1961 e il 1969 ha realizzato cinque preziosi cortometraggi, per poi chiudersi in un lunghissimo silenzio artistico. Il filo del dialogo che proviamo a tirare tra i due è quello della poesia, che abita lieve le loro immagini – «mute», come è la poesia al cinema – adattandone l'incedere, divagante e stralunato, sulle coreografie disegnate da ombrelli volanti e biciclette sfrenate…
Soigne ton gauche (Cura il tuo sinistro) di René Clément [con Jacques Tati], Francia 1936, 12'
L'école des facteurs (La scuola dei portalettere) di Jacques Tati, Francia 1947, 13'
Cours du soir di Nicolas Ribowski [con Jacques Tati], Francia 1967, 27'
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Qolga (L'ombrello) di Mikhail Kobakhidze, URSS 1967, 20'
Qortsili (Il matrimonio) di Mikhail Kobakhidze URSS 1964, 21'
Carrousel (Giostra) di Mikhail Kobakhidze, URSS 1962, 11'
Molodaya lioubov (Giovane amore) di Mikhail Kobakhidze, URSS 1961, 7'
Musikosebi (I musicisti) di Mikhail Kobakhidze URSS 1969,12'

23 MAGGIO – ORE 19
SOUS LES TOITS DE PARIS
La location probabilmente più amata e frequentata di tutta la storia del cinema ha vissuto la sua consacrazione e al contempo una radicale ri-significazione tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio dei Sessanta, quando un manipolo di cineasti giovani, agguerriti e irriverenti elessero le strade di Parigi a unico set possibile per le loro scorribande cinematografiche. Quei ragazzi si avvicinavano allora al cinema, nella forma breve del cortometraggio, per allenarsi a cambiarlo per sempre. Erano la Nouvelle Vague.
Les mistons di François Truffaut, Francia 1957, 23', v.o. sott. it.
Antoine et Colette di François Truffaut, Francia 1962, 29', v.o. sott. it. (episodio de L'amore a vent'anni)
Charlotte et Véronique, ou Tous les garçons s'appellent Patrick di Jean-Luc Godard, Francia 1959, 21', v.o. sott. it.
La boulangère de Monceau (La fornaia di Monceau) di Eric Rohmer, Francia 1963, 23', v.o. sott. it.
Nadja à Paris di Eric Rohmer, Francia 1964, 13', v.o. sott. it.
Une étudiante d'aujourd'hui di Eric Rohmer, Francia 1967, 13', v.o. sott. it.

30 MAGGIO – ORE 19
UNA CERTA ANIMAZIONE OLTRE LA CORTINA
Mentre il socialismo reale imponeva all'arte ufficiale i suoi diktat sulla rappresentazione dell'esistente, nei satelliti del regime nascevano le grandi scuole di animazione che avrebbero in seguito influenzato il cinema mondiale. Sin dagli anni Sessanta, il cecoslovacco Jan Švankmajer, con il suo immaginario surreale e dark, spesso ai limiti dell'horror, e il polacco Zbigniew Rybczy?ski, sperimentatore avanguardistico tra cinema, videoarte e videoclip, hanno espresso il loro altissimo artigianato in brevi geniali lavori.
Zupa (Soup) di Zbigniew Rybczy?ski, Polonia 1974, 8'
Nova Ksiazka (New Book) di Zbigniew Rybczy?ski, Polonia 1975, 8'
Tango di Zbigniew Rybczy?ski, Polonia 1981, 8'
Steps di Zbigniew Rybczy?ski, USA/GB 1987, 25'
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Spiel mit Steinen (A Game with Stones) di Jan Švankmajer, Cecoslovacchia 1964, 8'
Rakvickarna (Punch and Judy) di Jan Švankmajer, Cecoslovacchia 1968, 10'
Byt (The Flat) di Jan Švankmajer, Cecoslovacchia 1968, 7'
Žvahlav aneb šati?ky slam?ného Huberta (Jabberwocky) di Jan Švankmajer, Cecoslovacchia 1971, 14'
Možnosti dialogu (Dimensions of Dialogue) di Jan Švankmajer, Cecoslovacchia 1982, 14'
Kyvadlo, jáma a nad?je (The Pendulum, the Pit and Hope) di Jan Švankmajer, Cecoslovacchia 1983, 15'
Zamilované maso (Meat Love) di Jan Švankmajer, GB/USA/Ger 1988, 1'

6 GIUGNO – ORE 19
A CORTO DI PAROLE: GENET + BECKETT
I testi di Jean Genet e quelli di Samuel Beckett hanno incontrato il cinema in numerose occasioni, punti di partenza per trasposizioni più o meno memorabili. Sia per l'uno che per l'altro, però, una sola volta si è trattato di addentrarsi in prima persona fin nella messa in immagini del proprio universo poetico. In Un chant d'amour e Film i due grandi scrittori rinunciano alla parola, sublimando intere pagine della loro poetica in pochi folgoranti minuti di immagini e suoni. Due preziosi pezzi unici nella storia del cinema.
Un chant d'amour di Jean Genet, Francia 1950, 26'
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Film di Alan Schneider [con Samuel Beckett], USA 1964, 30'

Ingresso libero