CINEMA AL QUADRATO. IL CINEMA CHE SI RACCONTA. V EDIZIONE

Da giovedì 12 febbraio 2015 a giovedì 23 aprile 2015

Inizio 18:30 Fine 21:30 Via Santa Sofia 7 - Napoli (Napoli)

A cura di Francesco Napolitano e Armando Andria

Continua l'esplorazione nella storia del cinema: alla ricerca di ritratti di autori che ne hanno segnato le tappe fondamentali o che vi hanno lasciato tracce ancora oggi profonde; alla scoperta o riscoperta di cineasti trascurati o dimenticati; alla rilettura, da parte di autori contemporanei, di stagioni o di momenti essenziali.
La quinta edizione di “Cinema al quadrato – Il cinema che si racconta”, in programma da febbraio ad aprile, si concentra sul cinema italiano, sul cinema americano e su quello tedesco, con una breve ma preziosa puntata nel cinema francese – l'omaggio ad Alain Resnais.
Personaggi già incontrati nel corso delle precedenti edizioni (Scorsese, Fellini, Rossellini) insieme ad altri (Bellocchio/Incerti, Verdone, Cecchi D'Amico, Cazale, Scola), qui per la prima volta. Ricostruzioni storiche di interi periodi della storia del cinema (Viaggio nel cinema americano di Martin Scorsese) o di alcuni momenti e luoghi (il cinema italiano e Roma in Voi siete qui di Francesco Matera). Ritratti di registi (Fellini in Che strano chiamarsi Federico di Ettore Scola, Bellocchio in Stessa rabbia, stessa primavera di Stefano Incerti), di attori (John Cazale in I Knew It Was You: Rediscovering John Cazale, Ingrid Bergman e Anna Magnani in La guerra dei vulcani di Francesco Patierno) di registi/attori (Carlo Verdone in Carlo! di Gianfranco Giagni e Fabio Ferzetti), di sceneggiatori (Suso Cecchi D'Amico in Suso. Conversazione con Margherita D'Amico di Luca Zingaretti e in A proposito di... Suso Cecchi D'Amico a cura di Gioia Magrini e Roberto Meddi).
L'omaggio poi, come detto, ad Alain Resnais, a un anno dalla scomparsa, con alcuni cortometraggi e documentari brevi che costituiscono la porzione più «eccentrica», ma non meno essenziale, della sua vasta filmografia.
Infine una parte monografica, tutti i martedì, a cui affidiamo il compito di custodire lo spirito di questa edizione della rassegna: il primo capitolo di Heimat di Edgar Reitz, che ricostruisce la storia tedesca dal primo Dopoguerra agli anni '80 dal punto di vista di un piccolo villaggio dell'estremo Occidente della Germania. Una autentica avventura audiovisiva di quasi 16 ore, a cui Reitz farà seguire Heimat 2 e Heimat 3, più altri frammenti, per un totale che supera le 50 ore. Un progetto unico nella storia del cinema e della televisione, un punto di riferimento per la cultura e per la storia tedesca del Novecento.

Giovedì 12 febbraio 2015 – ore 18.30
Viaggio nel cinema americano (A Personal Journey with Martin Scorsese Through American Movies) di Martin Scorsese e Michael Henry Wilson, Usa/Gran Bretagna/Francia 1995 – Parte prima, 71', v.o. sott.it.
Commissionato dal British Film Institute in occasione del centenario della nascita del cinema, il film di quasi quattro ore di Martin Scorsese (realizzato insieme al documentarista M.H. Wilson) non è una storia ufficiale del cinema americano bensì, come recita il titolo originale, un diario personale. Un profondo atto d'amore, durante il quale però resta sempre vigile l'occhio del critico e del cineasta, che ci restituisce in immagini un modo di pensare il cinema fuori dai canoni ufficiali, facendoci scoprire così anche piccoli e a volte misconosciuti preziosi film.
In questa prima parte l'attenzione è incentrata sul regista come narratore («Nel bene e nel male, il regista hollywoodiano è un intrattenitore che ha il compito di raccontare storie»), attraversando i più tipici generi americani: il western, il film di gangster, il musical.

Martedì 17 febbraio 2015 – ore 18.30
Heimat (Heimat – Eine deutsche Chronik) di Edgar Reitz, Germania 1984, v.o. sott.it. – Episodio 1: Nostalgia di terre lontane (1919-1928), 118'
La storia della Germania dal 1919 al 1982, vista dall'ottica periferica di un immaginario villaggio dell'Hunsrück. Heimat attraversa i grandi e drammatici eventi che hanno caratterizzato il Novecento tedesco, mescolando i toni intimi della cronaca familiare a quelli torrenziali del grande film storico con una libertà di toni e di forme (si pensi solo all'utilizzo alternato di bianco e nero e colore) senza precedenti per un lavoro televisivo. Un racconto di grandissimo respiro, punto d'arrivo e forse superamento della stagione del Nuovo cinema tedesco, di cui Reitz era stato tra i fondatori.
Introduce Johanna Wand, responsabile dei programmi culturali del Goethe-Institut Napoli

Giovedì 19 febbraio 2015 – ore 18:30
Viaggio nel cinema americano (A Personal Journey with Martin Scorsese Through American Movies) di Martin Scorsese e Michael Henry Wilson, Usa/Gran Bretagna/Francia 1995 – Parte seconda, 71', v.o. sott.it.
Per raccontare storie, per dar forme alle immagini, il regista, osserva Scorsese, deve essere un tecnico, anzi un illusionista. E l'abilità nel padroneggiare i mezzi che la tecnologia gli mette a disposizione può anche portare il regista di talento a forzare i limiti impostigli dalle convenzioni di genere o dalla limitatezza del budget, e raggiungere risultati espressivi molto originali. Quello che venne chiamato il cinema di serie B, il cinema prodotto dalle case indipendenti, o anche dalle major ma con minori risorse, consentì ai cineasti di veicolare, pur dentro le convenzioni di genere, visioni politiche e libertà espressive inusitate: meno soldi, più libertà. E lo stile fu cruciale in questa che Scorsese definisce la strategia dell'imbroglione.
A seguire:
Il nodo alla gola si scioglie (Rope Unleashed) di Laurent Bouzareau, Usa 2000, 32', v.o. sott.it.
Nodo alla gola, è risaputo, fu tra i primi film a sperimentare la ripresa in continuità, quella senza stacchi di montaggio, un film cioè girato in un (apparente) unico piano sequenza. Non si trattava di un esercizio di stile (ma è immaginabile il divertimento di Hitch, la sfida che pose a sé stesso), era piuttosto l'esigenza di trasporre una pièce, da cui derivava il soggetto, in cinema. Di questo e delle peculiarità della sceneggiatura e dei personaggi ci dà conto il film di Bouzareau, regista francese specializzato nei documentari sul cinema (è l'autore di Roman Polanski: A Film Memoir).

Martedì 24 febbraio 2015
Heimat (Heimat – Eine deutsche Chronik) di Edgar Reitz, Germania 1984, v.o. sott.it. – Episodio 2: Il centro del mondo (1929-1933), 89'

Giovedì 26 febbraio 2015
Viaggio nel cinema americano (A Personal Journey with Martin Scorsese Through American Movies) di Martin Scorsese e Michael Henry Wilson, Usa/Gran Bretagna/Francia 1995 – Parte terza, 71', v.o. sott.it.
Se il regista imbroglione non manifesta direttamente la sua ribellione alle regole hollywoodiane ma si mantiene dentro le leggi dell'industria cinematografica, è il regista iconoclasta che afferma in modo esplicito la sua forma artistica difforme dai canoni tradizionali e impone la sua originale visione. Figure come Stroheim, Browning, Welles, Kazan, Wilder ne furono un chiaro esempio. A conclusione di questo lungo viaggio dentro il cinema americano, l'omaggio di Scorsese ai suoi amati Hitchcock, Kubrick e Cassavetes.
A seguire:
I Knew It Was You: Rediscovering John Cazale di Richard Shepard, Usa 2009, 39', v.o. sott.it.
La presenza scenica di John Cazale, la sua forza interpretativa hanno permesso ai personaggi che ha interpretato, sempre al fianco dei protagonisti, di contribuire a rendere dei veri e propri oggetti di culto i soli cinque film da lui girati (Il Padrino, Il Padrino parte II, La conversazione, Quel pomeriggio di un giorno da cani e Il cacciatore), facendoci rimpiangere la sua scomparsa avvenuta all'età di appena 43 anni. È grazie a questo film del 2009, che raccoglie testimonianze dei colleghi e delle persone che l'hanno amato, che avviene la sua necessaria riscoperta.

Martedì 3 marzo 2015
Heimat (Heimat – Eine deutsche Chronik) di Edgar Reitz, Germania 1984, v.o. sott.it. – Episodio 3: Natale come mai fino allora (1935), 58' | Episodio 4: Reichshöhenstraße. Via delle Alture del Reich (1938), 58'

Giovedì 5 marzo 2015
OMAGGIO AD ALAIN RESNAIS
«Il cinema di Resnais ebbe su di noi un impatto notevole: ciò che aveva fatto con gli stacchi di montaggio in Hiroshima mon amour e L'anno scorso a Marienabad ci faceva sentire liberi». Le parole sono di Martin Scorsese, che si riferisce al periodo in cui era studente di cinema. In occasione del primo anniversario della morte di Alain Resnais, il nostro omaggio al maestro francese, che prima dei capolavori citati da Scorsese fu autore di molti cortometraggi e documentari brevi, alcuni dei quali in parte sconosciuti al grande pubblico, espressioni cinematografiche non marginali all'interno della sua ampia e ricca filmografia.
Van Gogh di Alain Resnais, Francia 1949, 17', v.o. sott.it.
Gauguin di Alain Resnais, Francia 1950, 13', v.o. sott.it.
Guernica di Alain Resnais, Francia 1950, 13', v.o. sott.it.
Tutta la memoria del mondo (Toute la mémoire du monde) di Alain Resnais, Francia 1956, 22', v.o. sott.it.
Notte e nebbia (Nuit et brouillard) di Alain Resnais, Francia 1956, 31', v.o. sott.it.
Le chant du Styrène di Alain Resnais, Francia 1958, 13', v.o. sott.it.

Martedì 10 marzo 2015
Heimat (Heimat – Eine deutsche Chronik) di Edgar Reitz, Germania 1984, v.o. sott.it. – Episodio 5: Scappato via e ritornato (1938-1939), 59' | Episodio 6: Fronte interno (1943), 59'

Giovedì 12 marzo 2015
Che strano chiamarsi Federico. Scola racconta Fellini di Ettore Scola, Italia 2013, 90'
Le tappe di una carriera che portò Fellini a diventare uno dei maggiori cineasti di ogni tempo, a cominciare dai suoi esordi al Marc'Aurelio, giornale satirico al quale collaborò in anni successivi lo stesso autore del film, Ettore Scola. Il quale ricostruisce il percorso felliniano a bella posta con la finzione, ma avvalendosi anche di preziosi materiali di repertorio, componendo così un ritratto artistico ma anche umano del regista de La dolce vita. L'omaggio commosso reso a Fellini da un altro grande protagonista del cinema italiano.

Martedì 17 marzo 2015
Heimat (Heimat – Eine deutsche Chronik) di Edgar Reitz, Germania 1984, v.o. sott.it. – Episodio 7: L'amore dei soldati (1944), 58'
A seguire:
Lezione di cinema di Edgar Reitz a cura di Paolo Mereghetti, Italia 2005, 30'
A cura di Paolo Mereghetti, l'incontro con il cineasta tedesco avvenuto nel 2005, quando gli fu dedicata una retrospettiva all'Anteo Spazio Cinema di Milano, poco dopo l'uscita del terzo ciclo di Heimat. Un'occasione per sapere di più sul cinema di Reitz, anche al di là del suo massimo capolavoro, una «lezione» sul suo stile, sperimentato attraverso l'intera gamma del linguaggio per immagini.

Giovedì 19 marzo 2015
Suso. La signora del cinema italiano. Conversazioni con Margherita D'Amico di Luca Zingaretti, Italia 2007, 58'
Realizzato da Luca Zingaretti, un doveroso omaggio a Suso Cecchi D'Amico, grande donna del nostro cinema, sceneggiatrice che in più di cinquanta anni di carriera collaborò alla stesura di capolavori del cinema italiano e internazionale, film come Ladri di biciclette, I soliti ignoti, Rocco e i suoi fratelli, Il Gattopardo, Vacanze romane. Suso, poco più che novantenne, conversa piacevolmente con la nipote Margherita nel salotto dell'amata casa, raccontando i rapporti con i registi (straordinariamente fruttuosi i sodalizi con Monicelli e Visconti), gli attori e gli intellettuali, parlando di sé e della sua vita di figlia, di moglie, di madre, di donna.
A seguire:
A proposito di... Suso Cecchi D'Amico a cura di Gioia Magrini e Roberto Meddi, Italia 2007, 35'

Martedì 24 marzo 2015
Heimat (Heimat – Eine deutsche Chronik) di Edgar Reitz, Germania 1984, v.o. sott.it. – Episodio 8: L'americano (1945-1947), 102'

Martedì 31 marzo 2015
Heimat (Heimat – Eine deutsche Chronik) di Edgar Reitz, Germania 1984, v.o. sott.it. – Episodio 9: Hermännchen (1955-1956), 138'

Giovedì 2 aprile 2015
Stessa rabbia, stessa primavera di Stefano Incerti, Italia 2003, 65'
Intenso documentario sulla lavorazione di Buongiorno, notte girato da Stefano Incerti sul set del film, con interviste al regista, Marco Bellocchio, e agli attori e scampoli di riprese «rubate». È l'occasione per una riflessione sulla fase storica e politica in cui maturarono, nel 1978, il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro ad opera delle Brigate rosse, attraverso testimonianze di ex militanti nella Sinistra armata. Ma, soprattutto, è il pretesto per un'immersione nel cinema di Bellocchio, che sin dall'esordio de I pugni in tasca ha messo al centro della sua cinepresa le dinamiche che legano gli uomini al potere e che li spingono, fatalmente, alla ribellione.
A seguire:
Abbasso il zio di Marco Bellocchio, Italia 1961, 15'
Addio del passato di Marco Bellocchio, Italia 2000, 47'

Giovedì 9 aprile 2015
Carlo! di Gianfranco Giagni e Fabio Ferzetti, Italia 2012, 75'
Il «mondo» di Carlo Verdone messo a nudo, quello da cui proviene l'ispirazione per le mille storie e i personaggi della sua mirabile galleria, il mondo che ha nutrito la sua vita artistica dalla metà degli anni '70 a oggi. La formazione, le influenze familiari, le ossessioni e le manie spesso immortalate nei suoi film; e poi la tecnica, i modelli attoriali e registici di riferimento (Jack Lemmon e Alberto Sordi, Sergio Leone e Pietro Germi). Arricchita da foto e filmati inediti, scandita da testimonianze di amici e colleghi, un'ora e un quarto alla scoperta di un grande mattatore del cinema italiano.
Introduce Fabio Maiello, curatore del volume La casa sopra i portici di Carlo Verdone (Bompiani 2012)

Martedì 14 aprile 2015
Heimat (Heimat – Eine deutsche Chronik) di Edgar Reitz, Germania 1984, v.o. sott.it. – Episodio 10: Gli anni ruggenti (1967-1969), 82'

Giovedì 16 aprile 2015
Voi siete qui di Francesco Matera, Italia 2011, 85'
Un road movie attraverso la città di Roma alla ricerca di luoghi resi famosi da grandi film del cinema italiano, per scoprire quanto e come la capitale sia cambiata (e continui a cambiare) sotto l'occhio della macchina da presa. Dalla città occupata negli anni del nazi-fascismo ai giorni nostri, passando per la ricostruzione, il boom economico, la speculazione edilizia. Sullo schermo scorrono le immagini di quei film, mentre il critico e storico del cinema Alberto Crespi ne incontra alcuni dei protagonisti: tra gli altri Ettore Scola, Carlo Lizzani, Mario Monicelli, Gianni Amelio, Paolo Virzì, Gigi Proietti, Furio Scarpelli.
A seguire:
Il giorno della prima di Close-Up di Nanni Moretti, Italia 1996, 7'
Diario di uno spettatore di Nanni Moretti, Francia 2007, 3' – episodio del film collettivo Chacun son cinéma
A Nanni Moretti, anche lui tra i protagonisti del documentario di Matera, ricordando il mitico giro in Vespa attraverso i quartieri di Roma che terminava sulla spiaggia di Ostia dove fu ucciso Pier Paolo Pasolini (era Caro diario), si approfitta per dedicare un piccolo approfondimento con due cortometraggi di sua regia, entrambi dall'esplicito sapore cinefilo.

Martedì 21 aprile 2015
Heimat (Heimat – Eine deutsche Chronik) di Edgar Reitz, Germania 1984, v.o. sott.it. – Episodio 11: La festa dei vivi e dei morti (1982), 100'
A seguire:
Heimat – La macchina del tempo di Leopoldo Santovincenzo, Italia 2004, 31'
Edgar Reitz spiega com'è nata e si è andata sviluppando quest'opera monumentale e singolarissima della storia del cinema. All'inizio intendeva interrogarsi sul suo fare cinema, poi si accorse che la parola Heimat ricorreva incessantemente, al punto da diventare la cornice, e dunque anche il titolo unificante, di tutte le storie che aveva raccontato e si apprestava a raccontare. 

Giovedì 23 aprile 2015
La guerra dei vulcani di Francesco Patierno, Italia 2012, 52'
Nel 1949 Roberto Rossellini è all'apice del successo, ormai internazionale, e condivide la vita artistica e affettiva con Anna Magnani. Quando gli viene recapitata fortunosamente, a un anno di distanza dalla spedizione, una lettera scrittagli da Ingrid Bergman, una delle maggiori dive hollywoodiane. La Bergman è colpita e ammirata dai film di Rossellini, gli si propone come attrice e, in fondo, gli offre il suo cuore. Francesco Patierno, a partire dall'omonimo libro di Alberto Anile e Gabriella M. Giannice, ricostruisce la storia di un triangolo cinematografico e amoroso che nell'estate di quel 1949 visse, tra Stromboli e Vulcano, il suo momento chiave.
A seguire:
Una voce umana di Roberto Rossellini, Italia 1948, 35' – segmento del film a episodi Amore
«Questo film è un omaggio all'arte di Anna Magnani», recita un cartello a firma Roberto Rossellini all'inizio di Amore, film composto da due episodi a sua firma, entrambi interpretati dall'attrice romana. Il primo dei due, Una voce umana, è l'adattamento dell'omonimo atto unico di Jean Cocteau: un drammatico monologo in cui la Magnani, amante disperata al telefono con l'uomo che vuole lasciarla, pressoché sempre inquadrata in primo piano, profonde tutto il suo talento.
Introduce Salvatore Marfella, redattore di Canale Napoli e Rivista Milena

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