CINEMA AL QUADRATO. IL CINEMA CHE SI RACCONTA. IV EDIZIONE

Da giovedì 27 marzo 2014 a martedì 27 maggio 2014

Inizio 18:30 Fine 21:00 Via Santa Sofia 7 - Napoli (Napoli)

L'occasione di (ri)scoprire l'opera di autori che hanno scritto la storia del cinema, di riflettere su periodi significativi del suo incedere, su figure di cineasti particolarmente inclini a pensarlo, il cinema (quello proprio e non solo), oltreché a realizzarlo – l'occasione si rinnova con questo quarto ciclo della rassegna di documentari che raccontano appunto il cinema di ogni tempo e latitudine. Cinema al quadrato / Il cinema che si racconta per questa edizione si presenta nella forma di dialoghi (im)possibili per sottolineare l'intreccio di motivi, assonanze, legami – evidenti in certi casi, più riposti in altri – tra chi racconta e chi viene raccontato; per evidenziare tra un film e l'altro il gioco di echi e rimandi, di affinità tematiche, di comunanza della riflessione, ma anche di giustapposizioni e incontri mancati.
E così Martin Scorsese, autore, con Il mio viaggio in Italia, di una monumentale quanto personale storia del cinema italiano, si trova a condividere l'esaltazione dell'età dell'oro del nostro cinema prima con Giuseppe Tornatore, che racconta ne L'ultimo Gattopardo. Ritratto di Goffredo Lombardo la vicenda di uno dei maggiori produttori italiani, il patron della mitica Titanus; e poi con il critico Mario Sesti, che evoca due grandi maestri in La voce di Pasolini e L'ultima sequenza (dedicato a Fellini).
Woody Allen, dal canto suo, «oggetto» del recente Woody Allen: A Documentary di Robert B. Weide, dialoga a distanza con Jean-Luc Godard, protagonista di un singolare Autoritratto a dicembre (JLG/JLG). «Tramite» tra i due il corto Meetin' WA, rara intervista rilasciata dal regista/attore newyorchese al campione della Nouvelle Vague.
E poi Billy Wilder, con cui in Billy, ma come hai fatto? intesse un lunghissimo dialogo il regista e critico tedesco Volker Schlöndorff, componendone, insieme a Gisella Grisch, un ritratto completo e appassionato. Il maestro austro-americano si incontra a distanza con Slavoj Žižek, uno dei pensatori contemporanei più originali e interessanti, peraltro aduso a sua volta a intrecciare dialoghi continui tra le arti e il pensiero filosofico, politico, economico, sociologico e psicoanalitico, protagonista e narratore di The Pervert's Guide to Cinema, diretto da Sophie Fiennes.
Il pensiero sul cinema si nutrirà infine di quello che due cineasti come Stanley Kubrick e Werner Herzog hanno sempre cercato di rincorrere nella sua essenza. Al primo è dedicato Room 237 di Rodney Ascher, che a partire dalla camera del mitico Overlook Hotel indaga il segreto di Shining, una delle vette della filmografia di Kubrick, e più in generale il cinema del grande autore americano. Werner Herzog – punto di riferimento di Cinema al quadrato già attraverso le Lezioni di cinema – ci mostra dal canto suo, in Cave of Forgotten Dreams, un altro luogo fondativo dell'immaginario, andando oltre la storia del cinema propriamente detta e invitandoci, con l'esplorazione della Grotta Chauvet, a una discesa nelle profondità ontologiche del cinema.
Ma se fin qui si è trattato di dialoghi virtuali, immaginari, presupposti, quelli che si proveranno a intessere nella giornata inaugurale e nell'ultima giornata della nostra rassegna saranno invece dialoghi reali, dal vivo. Tra giovani filmaker napoletani, Lorenzo Cioffi e Antonio Longo nel primo incontro e Luigi Barletta nell'ultimo, i quali hanno raccontato tre storie di cinema, che forse in comune serbano un sottile sentimento di nostalgia. Il primo film, Passeurs de rêves, realizzato da Cioffi con Silvia Angrisani, esplora il mondo seducente delle sale cinematografiche indipendenti di Parigi, quelle che tengono ancora aperti i battenti grazie alla passione e alla caparbietà dei propri gestori. Il secondo, Ero un re, è la storia di un fruttivendolo napoletano che ha vissuto il suo momento di gloria quando, da ragazzino, ha partecipato come attore ad alcune produzioni degli anni '60. Il terzo, Il favoloso mondo di «G». Il cinema di Ugo Gregoretti, ci fa conoscere più da vicino la parte forse meno nota della produzione artistica del grande maestro, quella che riguarda appunto il cinema.

Giovedì 27 marzo 2014 – ore 18.30
Passeurs de rêves di Silvia Angrisani e Lorenzo Cioffi, Italia 2012, 38'
I cinema indipendenti di Parigi visti attraverso lo sguardo di coloro che li gestiscono giorno dopo giorno: gli esercenti ci aprono le porte di un mestiere in gran parte sconosciuto, raccontando in che modo hanno incominciato, come funziona una sala cinematografica, quali ostacoli devono superare per sopravvivere in un'epoca dominata dai multiplex commerciali. Dalle conversazioni emergono storie di famiglia e di incontri fortunati, sogni d'infanzia e amicizie spezzate. Tutte gravitano intorno allo stesso cuore pulsante: l'amore incondizionato per il cinema.
+
Ero un re di Antonio Longo, Italia 2012, 30'
La biografia di un bambino di settant'anni, Gaetano Autiero, che fu comparsa eccezionale e spalla di grandi attori in memorabili commedie degli anni Cinquanta, da Dino Risi a David Lean. Oggi non ha perso il carattere di allora e da venditore ambulante si apre volentieri, raccontando la sua esperienza. La narrazione del film intreccia i ricordi di attore bambino alla sua vita di oggi tra i suoi coetanei, in una gita, perduti a ballare su un ferryboat tra il golfo di Napoli e Capri.

Martedì 1 aprile 2014 – ore 18.30
Il mio viaggio in Italia di Martin Scorsese, Italia/Usa 2000, 112', v.o. sott.it. – Parte prima
Sin dal titolo si dispiega il debito umano e professionale di Martin Scorsese verso Rossellini e il neorealismo, ma più in generale verso il cinema italiano. Quello che lui ha cominciato a guardare da bambino in tv con i suoi genitori e che, come dice lui stesso, gli ha lasciato dentro un'impronta indelebile. Sostenuto da una forte sceneggiatura alla quale collabora preziosamente Suso Cecchi D'Amico, il racconto, intrecciato con le memorie personali del regista, legate all'Italia dei genitori emigrati in America, si dipana con passione e puntiglioso rigore analitico, percorrendo le tappe fondamentali del neorealismo, ma anche ritraendo figure di grandi autori che hanno preceduto quella svolta determinante del nostro cinema (Blasetti, Camerini e ancor prima Pastrone) o che l'hanno seguita (Visconti, Antonioni, Fellini, Bertolucci).

Giovedì 3 aprile 2014 – ore 18.30
L'ultimo Gattopardo – Ritratto di Goffredo Lombardo di Giuseppe Tornatore, Italia 2010, 78'
Tra i pionieri del cinema in Italia, il napoletano Gustavo Lombardo, unica figura paragonabile ai tycoon hollywoodiani, dopo aver cominciato nei primi anni del Novecento a distribuire film, divenne ben presto produttore fondando una casa che dal 1933 prese il nome di Titanus. Il figlio Goffredo, a cui rende omaggio il film di Giuseppe Tornatore, cominciò dal 1949 anche lui ad occuparsi di cinema e assunse di lì a poco le redini della casa di produzione che, improntata a una strategia equilibrata tra produzione popolare (Catene di Raffaello Matarazzo ne fu uno dei grandi successi) e cinema d'autore (Visconti, De Sica, Comencini, Zurlini, Monicelli, Olmi, per citare solo alcuni autori passati per la Titanus), diventò il marchio inconfondibile del cinema italiano nel periodo d'oro, dagli anni Cinquanta alla fine dei Settanta. Non poteva non raccontare questa figura così singolare e appassionata un regista che proprio a lui deve il suo esordio e che con lui condivide la visione «grandiosa» del cinema.

Martedì 8 aprile 2014 – ore 18.30
Il mio viaggio in Italia di Martin Scorsese, Italia/Usa 2000, 123', v.o. sott.it. – Parte seconda

Giovedì 10 aprile 2014 – ore 18.30
La voce di Pasolini di Matteo Cerami e Mario Sesti, Italia 2005, 53'
La parola di Pasolini, quella dei suoi testi (poesie, brani di narrativa, frammenti di saggi, pezzi giornalistici, estratti da sceneggiature) letti da Toni Servillo, scandisce le immagini «non professioniste», rare e ancora non contaminate dalla massiccia diffusione televisiva, ritagliate da documentari industriali e di attualità, dal cinema militante e dai filmini familiari lungo un arco di tempo che va dal dopoguerra agli anni Settanta: si ricostruisce così, in un gioco di contrappunti audio-visivi, la storia di un periodo cruciale della nostra vicenda nazionale filtrata attraverso lo sguardo del grande intellettuale.
+
L'ultima sequenza di Mario Sesti, Italia 2003, 51'
È quella che Fellini girò in alternativa alla sequenza del circo che chiude 8 e 1/2, di cui rimangono oggi solo le foto scattate dal reporter americano Gideon Bachman. Nell'analizzare la vicenda di questo «finale altro», il film di Mario Sesti ci conduce dentro l'universo di Fellini, nel mondo delle sue idee sul cinema e sulla vita, cogliendone aspetti inediti e imperdibili per chi lo ama e per tutti coloro che amano il cinema.

Martedì 15 aprile 2014 – ore 18.30
JLG/JLG – Autoritratto a dicembre (JLG/JLG – Autoportrait de décembre) di Jean-Luc Godard, Francia 1994, 62', v.o. sott.it.
Una giornata nella vita di Jean-Luc Godard, nel dicembre del 1993, che scorre tra i libri, la scrittura e il lavoro alla moviola nella sua casa di Ginevra; i pensieri, intanto, che mescolandosi con la memoria si fanno immagini, e viceversa. Non un'autobiografia, piuttosto il tentativo da parte del maestro della Nouvelle Vague di portare nel campo del cinema una forma di racconto che appartiene a un'altra e forse irriducibile espressione artistica, la pittura. Continuando dunque a sperimentare con le immagini, anche attraverso se stesso, come in oltre cinquant'anni di cinema ha sempre fatto e continua a fare.
+
Meeting' WA di Jean-Luc Godard, Francia 1986, 26', v.o. sott.it.
Nel 1987 si presenta al festival di Cannes King Lear, personale rivisitazione godardiana del dramma di Shakespeare, che rappresenta l'unico «incontro» noto al grande pubblico tra il cineasta francese e Woody Allen, che vi interpreta il Fool shakespeariano. Pochi mesi prima, per preparare il terreno, il regista della Nouvelle Vague era volato negli Usa per realizzare un'intervista all'attore-regista newyorchese nella sua casa di Manhattan, discutendo con lui del cinema, della stampa, dell'odiata tv. Pressoché inedito in Italia.

Giovedì 17 aprile 2014 – ore 18.30
Woody (Woody Allen: A Documentary) di Robert B. Weide, Usa 2012, 113', v.o. sott.it.
Woody Allen, è risaputo, ha sempre mantenuto nel corso della sua carriera un profilo riservato sul piano dei rapporti con i mass media. Parlare di sé in modo diretto, esplicito, probabilmente non l'ha mai fatto, forse nemmeno in questo film. Che tuttavia ci svela tanti elementi importanti del suo mondo artistico, del suo metodo, della necessità per lui di lavorare incessantemente. Che lo coglie anche in momenti della sua vita quotidiana a New York, e a ripercorrere fasi ed episodi del suo passato. Che ci permette infine di rivedere sequenze dei suoi film, che pure avremo visto tantissime volte, ma in quest'occasione impreziosite dalla guida d'eccezione che ci accompagna.

Martedì 6 maggio 2014 – ore 18.30
Billy, ma come hai fatto? (Billy Wilder, wie haben Sie's gemacht?) di Volker Schlöndorff e Gisella Grischow, Germania 1992, 83', v.o. sott.it. – Parte prima
Dopo aver narrato dall'interno e senza reticenze la spietatezza e la crudeltà del mondo del cinema (in Viale del tramonto prima e poi nell'ultima sua pellicola, Fedora), è in questo film che Billy Wilder, ultraottantenne, traccia il bilancio del proprio. Sollecitato, a tratti provocato da Volker Schlöndorff, che tuttavia non dissimula la propria venerazione verso il maestro, Wilder si prodiga nel racconto delle sue perfette macchine narrative, alternando gag alla ricostruzione di fatti, aneddoti e figure di amici e collaboratori. Senza abbandonare il suo leggendario acume e accompagnato anche qui da quel cinismo che lo ha portato a divenire uno dei più profondi conoscitori della natura umana, verso la quale ha sempre manifestato il proprio sguardo di dolente comprensione.

Giovedì 8 maggio 2014 – ore 18.30
The Pervert's Guide to Cinema di Sophie Fiennes [e Slavoj Žižek], Gran Bretagna 2006, 50', v.o. sott.it. – Parte prima
Lo sloveno Slavoj Žižek, psicanalista e filosofo di impronta marxista, è autore nemmeno troppo occulto di questa originale guida, in cui rilegge alcuni capolavori del cinema di tutti i tempi e i relativi autori (tra gli altri Hitchcock, Tarkovskij, Lynch) alla luce delle sue teorie sull'immaginario. Grazie a un ironico uso del chroma key, Žižek attraversa letteralmente i film che analizza, frapponendo tra James Stewart e Kim Novak, tra Dennis Hopper e Isabella Rossellini, il suo corpo e il suo fitto discorso, che interpreta il cinema come luogo privilegiato dove mettere a nudo i sistemi dell'immaginario, i regimi fantasmatici che soggiacciono alla costituzione del sé.
+
Il pupazzo del ventriloquo (The Ventriloquist's Dummy) di Alberto Cavalcanti, Gran Bretagna 1945, 30' – episodio del film collettivo Incubi notturni (Dead of Night)
Tra le decine di film citati da Žižek, una piccola gemma dell'horror inglese degli anni '40 a firma Alberto Cavalcanti, estrapolata da un film a episodi (di Dearden, Hamer e C. Crichton gli altri frammenti) sul tema del soprannaturale, realizzato nei mitici Ealing Studios. È la storia di un ventriloquo ossessionato dall'idea che il suo pupazzo sia realmente dotato di vita…

Martedì 13 maggio 2014 – ore 18.30
Billy, ma come hai fatto? (Billy Wilder, wie haben Sie's gemacht?) di Volker Schlöndorff e Gisella Grischow, Germania 1992, 87', v.o. sott.it. – Parte seconda

Giovedì 15 maggio 2014 – ore 18.30
The Pervert's Guide to Cinema di Sophie Fiennes [e Slavoj Žižek], Gran Bretagna, 2006, 100', v.o. sott.it. – Parte seconda e terza

Martedì 20 maggio 2014 – ore 18.30
Room 237 di Rodney Ascher, Usa 2012, 102', v.o. sott.it.
La mitica camera dell'Overlook Hotel, in cui lo Spazio e il Tempo si addensavano lasciando emergere l'orrore, è il fulcro attorno a cui Rodney Ascher fa risuonare un coro di voci che propongono interpretazioni, letture, spiegazioni – tra l'ardito e lo spericolato – sul segreto nascosto di uno dei film più affascinanti di Stanley Kubrick. Con spirito ora serio, ora giocoso e sottilmente ironico, Ascher va a caccia dei segni e degli indizi che Kubrick avrebbe disseminato tra i fotogrammi di Shining, senza giungere a una «soluzione», ma rendendo, se possibile, ancor più misteriose e «ricche» le immagini del capolavoro che intanto riprendono vita sullo schermo. Il triciclo del piccolo Danny disegna, trent'anni dopo, il percorso di un luna park godurioso per cinefili devoti.

Giovedì 22 maggio 2014 – ore 18.30
Cave of Forgotten Dreams di Werner Herzog, Canada/Francia/Usa 2010, 90', v.o. sott.it.
Nel 1994, nella regione dell'Ardèche, nel sud della Francia, lo speleologo e fotografo francese Jean-Marie Chauvet scoprì una grotta, a cui poi diede il nome, che ospitava pitture su roccia risalenti a 32000 anni fa: a tutt'oggi le più antiche mai ritrovate. Anni dopo, Werner Herzog, con una troupe ristrettissima, scende nelle profondità della grotta per un'indagine che trascende subito i limiti del documentario storico o naturalistico, interrogandosi sul senso di quelle «opere», sulla vita di quegli uomini che furono artisti prima che nascesse l'arte. Non un documentario sul cinema ma, più profondamente, un film che ci interpella circa le origini più remote delle arti visive, sull'essenza del produrre immagini e dell'atto stesso del guardare. Sulle origini, e forse sul futuro, dell'Uomo.

Martedì 27 maggio 2014 – ore 18.30
Il favoloso mondo di «G». Il cinema di Ugo Gregoretti di Luigi Barletta, Italia 2007, 78'
Nella vita artistica e culturale del nostro paese da più di mezzo secolo Ugo Gregoretti, con sagacia e ironia e grande curiosità, non disgiunte da un forte impegno politico, ha attraversato diversi territori, dal giornalismo alla tv (è stato uno degli inventori della televisione italiana dei «buoni tempi andati»), dal teatro all'opera, fino al cinema. A quest'ultimo è dedicato il film del regista napoletano, che, benché giovane, ha potuto conoscere a lungo e indagare in profondità il mondo poetico del maestro.

Ingresso libero