ARIA DI RIVOLTA. IL '68 sugli schermi, prima e dopo. I pugni in tasca

Da martedì 27 marzo 2018 a martedì 27 marzo 2018

Inizio 18:00 Fine 20:00 Via Santa Sofia,7 - Napoli (Napoli)

ARIA DI RIVOLTA.

IL '68 sugli schermi, prima e dopo


 I PUGNI IN TASCA

di Marco Bellocchio

con Lou Castel, Paola Pitagora, Marino Masè, Liliana Gerace; scritto da Marco Bellocchio; fotografia di Alberto Marrama; montaggio di Silvano Agosti; musica di Ennio Morricone; Italia, 1965; 105'; b/n.

Il quadro di una famiglia tormentata da pulsioni incestuose, da tare congenite, da non detti soffocanti, che alimentano silenziosamente, fino a farla esplodere, la rivolta delirante e fredda di uno dei suoi membri, il giovane Alessandro.

Strepitoso esordio del giovane ventiseienne Marco Bellocchio e capitolo nuovo e interessante del cinema della crudeltà, il film segna anche l'inizio di una radicalizzazione politica del cinema italiano.


Aria di rivolta

Il '68 sugli schermi italiani, prima e dopo


Il '68 fu l'epicentro di un esteso e profondo movimento tellurico che attraversò tra gli anni Sessanta e i Settanta la società nel suo complesso, in Europa e negli Usa. Un grande laboratorio di sperimentazioni di vita e politica, al quale la contestazione delle forme espressive di ogni dominio artistico contribuì non poco e ne fu, a sua volta, condizionata fortemente.

Il cinema in particolare, occupò uno spazio preminente nel dar conto di quanto stava accadendo e, nel contempo, assorbendone gli influssi più vari, incidenti sulla propria trasformazione e sul proprio statuto espressivo. Conservava ancora, il cinema, la centralità tra i consumi culturali e nella costruzione dell'immaginario, e al tempo stesso serbava tutto il potenziale di laboratorio per la sperimentazione di nuove modalità espressive collegate alle tensioni ideologiche e alle istanze più radicali che si andavano innescando.

In occasione della ricorrenza del cinquantenario del '68 abbiamo scelto una serie di titoli che, limitatamente al cinema italiano, di quella doppia trasformazione – della società e del cinema – rendessero conto, o quantomeno, ed è l'ipotesi più plausibile, ci facessero respirare, per così dire, l'aria che tirava: un'aria di rivolta, come aspirazione della società nel suo complesso, e come tensione nel gesto espressivo. Questo esprit du temps alcuni film lo sprigionavano già prima che l'incendio divampasse, o mentre si andavano sviluppando i primi fuochi, o, ancora, continuava a manifestarsi pur dopo che la tempesta si fu placata. I film selezionati non sono dunque propriamente film sul ‘68, che ne raccontino cioè il fenomeno; piuttosto film che ne evocano atmosfere e suggestioni, prima e dopo.

La morte del padre e delle certezze del passato; l'uccisione dei figli ribelli o semplicemente non omologati all'ordine costituito; il rifiuto dei ruoli tradizionali all'interno della famiglia e della famiglia stessa; l'afflato giovanile e l'alienazione operaia; la ricerca di forme alternative di vita, la sperimentazione linguistica. Sono alcuni dei temi che ritroviamo al centro dei film scelti, solo un piccolo campionario della produzione di quegli anni, che ha segnato un rinnovamento del cinema italiano, di quello d'autore (la politique des auteurs era appena stata inaugurata in Francia e riverberava i suoi effetti anche da noi) e di quello di genere (per quanto la distinzione tra cinema “alto” e cinema di genere cominciasse ad essere messa in discussione proprio dalla cultura cinematografica del '68) e contribuito ad assegnare alla stagione di quel decennio irripetibile un posto cruciale nella storia del nostro cinema.


Ingresso libero fino a esaurimento posti.