RECENSIONE THE CROWN - Serie Netflix

The Crown narra le vicende di Elizabeth II regina del Regno Unito. 
La scena inizia qualche anno prima della sua incoronazione: il padre, Re Giorgio VI, malato e morente, è appesantito dalla carica che, insapettatamente, si è ritrovato a ricoprire. Lo stesso sentimento accompagnerà Elisabetta per tutta la durata della prima stagione, riuscirà poi a riscattarsi al caro costo di stravolgere i rapporti personali con marito, sorella, figli: d'ora in avanti non potrà più essere solo moglie, sorella o madre, ma dovrà, al contempo, essere anche la regina. In scena l'intimo dramma di una venticinquenne che, non desiderandolo, si ritrova a non poter più chiedere, volere, esistere come persona, ma a ricoprire una carica, a diventare una funzione, un'immagine placata e rappresentativa di un intero paese.  

Ogni stagione narra un decennio di regno, ogni puntata è autoconclusiva: avvenimenti storici significativi di quegli anni, si intervallano a momenti di vita familiare composta da drammi, gelosie e scene di quotidiana convivialità. Una famiglia, tuttavia, schiacciata dal peso dell'incarico che deve ricoprire, e, su tutti, il personaggio principale, “Lilybeth”, amata da tutti, ma prigioniera nel suo palazzo. Peter Morgan, ideatore e sceneggiatore, fa leva su questo sfasamento: sottolinea il contrasto tra il simbolo della Corona, l'immagine pubblica che si vuole dare, e i sentimenti intimi dei protagonisti rivelando le loro paure, i loro desideri, le incomprensioni, persino il rammarico di appartenere alla famiglia reale. Sullo sfondo scorrono i cambiamenti di quegli anni: dalla moda alla musica, dalla cronaca allo sport, alle serate mondane. 
Questa serie non ha come protagonista unicamente una sovrana, ma le diverse relazioni che si legano ad essa e al suo ruolo: i rapporti con i primi ministri che si alternano nel corso degli anni (Wiston Churchill interpretato da John Lithgow, Margaret Thatcher interpretata da Gillian Anderson), come anche i rapporti internazionali con diversi presidenti di stato, tanto quanto il rapporto di amicizia con lo stalliere di corte o con il suo assistente personale. Il cast cambia ogni due stagioni così da evidenziare i cambiamenti culturali, sociali e personali del contesto e dei protagonisti: l'atteggiamento della principessa Margaret cambia nel corso delle puntate, arrivando a diventare la “principessa ribelle” interpretata, nella terza e quarta stagione, da una magistrale Helena Bonham Carter; lo sguardo confuso e insicuro della prima regina, interpretata da Claire Foy, lascia spazio ad uno autorevole e fiero di una Elisabetta adulta, consapevole, imperturbabile, interpretata da Olvia Colman; la noia e la frustrazione prendono spazio in Filippo finora contraddistinto da una sarcastica ed estrosa ironia, interpretato nelle prime stagioni da Matt Smith e nelle ultime da Tobias Menzies. 
Questa dualità dei personaggi è velatamente interconnessa con la scenografia che fa da sfondo: luci e ombre, interni e esterni, sole e nebbia, il palazzo reale e le dimore di campagna, tutto è magistralmente alternato e bilanciato. 
Tutto, in The Crown, è composto, elegante e in armonia con il ciò che lo circonda, dalle inquadrature al carattere dei perosonaggi, dai costumi al racconto di avvenimenti storici.

The Crown fa leva sull'interesse globale per la Regina e la Royal Family, tra i pochissimi “idol” che oggi trascendono confini gerografici, culturali e linguistici. Molte persone empatizzano con la figura della Regina, ma non bisogna mai dimenticare che The Crown è una fiction: i personaggi della storia non sono il ritratto dei personaggi reali, ma i loro doppi romanzati. Tutti i personaggi hanno un'aura intaccabile che li rende eterei e, oserei dire, quasi perfetti, pur nei loro difetti. La realtà non è questa, la storia ci insegna che il Regno d'Inghilterra ha portato avanti campagne belliche violente anche molto vicine a noi nel tempo, che, ancora oggi, molti paesi del Commonwealth sono legati alla corona britannica, riportando a una sensazione di “impero” che al giorno d'oggi risulta antica, scomoda e senza alcun valore.

News pubblicata lunedì 17 ottobre 2022