NOSFERATU IL VAMPIRO DI WILHELM MURNAU (1922)

Nosferatu il vampiro (Nosferatu, eine Symphonie des Grauens) è un film muto diretto da Friedrich Wilhelm Murnau e proiettato per la prima volta il 4 marzo 1922 a Berlino. Rappresenta uno dei capisaldi del cinema espressionista tedesco ed è il capostipite del genere vampiresco.

 Murnau gira sia in interni che in esterna e non nei teatri di prosa, mettendo in risalto il contrasto che c'è tra luoghi reali ed un personaggio fantastico, irreale. Creando così un ossimoro che accentua l' aura di misticismo che avvolge tutta la pellicola. 

La recitazione degli attori appare molto più naturale rispetto all' epoca e grazie all' uso delle mascherine e ai giochi di luce, Murnau offre dei particolari giochi d' ombra.

I giochi di luci ed ombre oltre ad aumentare il naturale contrasto della pellicola e a creare la sensazione di vividezza e vicinanza tanto cara al cinema espressionista, producono forti suggestioni e danno forma e colore alle paure.

Può essere forse più comprensibile se si considera la vicinanza storia con la lanterna magica e in particolare la Fantasmagoria: uno speciale tipo di lanterna magica che consentiva di proiettare e muovere figure paurose all'interno di stanze e teatri. Per quanto oggi il mondo dell'audiovisivo ci abbia abituato a ben altro, dobbiamo considerare l'enorme impatto che questo tipo di spettacolo aveva sugli spettatori. Un film come Nosferatu gioca appunto sulla presenza dell'ombra e sul suo dilatarsi fino all'infinito. Un tema su cui molto dopo ritornerà anche Coppola con il suo Dracula di Bram Stoker (1992).

La tematica che più incute paura è la morte e la sua reversibilità: l'impossibilità di uccidere il proprio nemico, l'impossibilità di trovare la pace e la rassegnazione.

Nel 1926 Murnau, girerà anche un altro capolavoro del cinema dell'orrore, Faust, traendo ispirazione da innumerevoli versioni compreso quella di Goethe. Interessante notare che anche la figura di Nosferatu è un collage di vari racconti e rappresentazioni vampiresche, fra cui Dracula (1897) il famosissimo romanzo epistolare di Stoker.

Va sottolineato l'interesse calligrafico che emerge in entrambi i film dove le pagine consunte di libri, spesso piene di geroglifici incomprensibili, attribuisce valore estetico alla pagina e al suo farsi trasportatrice di storie, miti, racconti e infine sogni dell'umano.


News pubblicata martedì 31 maggio 2022