Il calamaro e la balena, di Noah Baumbach |Recensione


«Together we stand, divided we fall»


Con questo verso di una delle più celebri canzoni dei Pink Floyd si apre la scena iniziale del film Il Calamaro e la Balena, scritto e diretto da Noah Baumbach. Il film inizia con l'immagine di una famiglia apparentemente perfetta, alla quale fa da sfondo il salotto di casa - emblematica rappresentazione di nucleo familiare - che mette in evidenza i canoni ma soprattutto i valori della classe americana medio-borghese. Eppure, all'interno di questa famiglia, come vedremo, di perfetto non sembra esserci assolutamente nulla, partendo proprio dalle incapacità dei protagonisti di relazionarsi l'uno con l'altro.

La storia mette in scena uno spaccato di vita quotidiana di una famiglia disfunzionale le cui problematicità, come l'assenza di comunicazione innanzitutto da parte dei genitori, avranno delle effettive conseguenze anche sui propri figli. Walt e Frank, infatti, si sentiranno inadeguati a fronteggiare diverse situazioni di disagio per tutta la durata del film, ritrovandosi entrambi in due età diverse delicate già di loro. Dunque, il film si svolge proprio dal loro punto di vista, come se lo spettatore guardasse la vicenda con i loro stessi occhi, immedesimandosi nei rispettivi sviluppi.

Al centro del lavoro del regista Baumbach ci sono proprio i personaggi, attorno ai cui modi di comportarsi e approcciarsi si costruisce l'attenzione del pubblico. In una sola parola, lo scopo del film sembra essere l'empatia, un filo sottile tra gli spettatori ed i personaggi che porta a riflettere sulla questione del divorzio. È un tema difficile da trattare nelle sue sfumature, eppure Baumbach, forse attingendo anche dal suo personale vissuto, riesce ad affrontarlo con una sincerità priva di ambiguità, che arriva dritta al suo obbiettivo di instillare domande e varie possibilità risolutive di risposta. Il calamaro e la balena, pertanto, è un film che sotto certi aspetti potrebbe essere definito anche spietato per il suo raccontare attraverso l'arte del cinema un contenuto tanto vero quanto crudo, basta pensare alla scena in cui Frank spalma il suo sperma sui libri di una biblioteca. Ed è proprio in questo espediente di creare scene brusche che risiede la potenza evocativa del film, un lavoro che secondo noi merita attenzione!

Tra Baumbach e Bergman


Baumbach non è nuovo alla tematica del divorzio nei suoi film, si pensi – tra i tanti – a Storia di un matrimonio. Ma sicuramente non è il primo regista ad affrontare l'argomento: uno dei padri a cui sembra richiamarsi è l'intramontabile Ingmar Bergman. In particolare, ci soffermeremo sul celebre film Scene da un matrimonio, confrontandolo con Il calamaro e la balena di Baumbach.

Una coppia che sostiene di essere piena di amore, una famiglia unita e un'intervista durante la quale non si fa altro che ripetere quanto non si litighi mai tra quelle quattro mura. Così inizia Scene da un matrimonio di Bergman, disegnando i contorni di un matrimonio borghese – come lo definiscono gli stessi protagonisti fin da subito – perfetto e immacolato. Però, la vita vera al di fuori di quella campana di vetro è pronta ben presto a fare capolino, generando un climax di incrinature che porterà alla distruzione di quell'idea borghese di famiglia perfetta. Un crescendo che si conclude con il rovesciamento dei ruoli: da moglie e marito a amanti. In questo inevitabile processo di fallimento familiare - che in fondo non risulta tanto un'autentica distruzione quanto una riscrittura dei ruoli in gioco – il sesso diventa un elemento centrale. Infatti, una delle prime accuse che il marito rivolge alla moglie è quella di essersi chiusa in una condizione di totale freddezza e l'effettivo fattore scatenante della separazione è il bisogno di colmare la propria tensione sessuale tramite l'amante, lui, e tramite il desiderio latente di fuggire, a cui lei da voce con dubbi e incertezze. Questa verginità incriminata funge ma metafora dell'ipocrisia borghese, per la quale tutto all'esterno si riveste di docile purezza, mentre all'interno i rapporti sono deboli ed i problemi sempre più presenti. Insomma, una copia che sostiene di non litigare mai, ostentando a parole la sua perfezione non esiste, sembra dirci Bergman.

Una coppia che, al contrario, presenta fin dalla prima scena i sintomi di una relazione deputata al fallimento è quella dei protagonisti de Il calamaro e la balena. Non a caso, il film inizia con Joan e Bernard schierati ai lati di un campo da tennis e divisi da una rete. Entrambi cercano di non esternare il proprio disagio davanti ai figli ma non ci riescono, dando seguito a tutta quella serie di dinamiche che già abbiamo visto prima. Ancora una volta, si racconta il fallimento in questo caso non soltanto di una coppia in qualità di amanti ma anche in qualità di genitori che non riescono a contenere le conseguenze riversate sui figli. Baumbach, dunque, nel suo film ripercorre le dinamiche del divorzio indagando le emozioni, in particolare dei figli, che se inizialmente sembrano stentare a uscire fuori, alla fine prorompono in uno svolgimento talvolta spietato. Nel rapporto che si viene a creare tra genitori e figli, anche il regista inserisce una critica nei confronti di certe idee borghesi apparentemente ben solide: Joan viene definita con sarcasmo “puttana” dal marito perché lo ha tradito, Bernard pare sentirsi obbligato a reprimere le proprie emozioni in quanto uomo ed i figli si ritrovano al centro di una situazione a tratti paradossale e terrificante. Tutti personaggi – maschere di Andersoniana memoria che con un guizzo ironico portano in scena la loro incapacità relazionale. A tal proposito, si noti in conclusione l'elemento del sesso che ritorna in gioco, ma questa volta con protagonisti i figli: Walt, il più grande, che inizia a scoprire il sesso come punto di contatto con il prossimo; Frank, il più piccolo, che al contrario scopre il sesso come approccio verso sé stesso; entrambi, però, ricercano questa pulsazione sessuale incerti e disorientati, in parte per le rispettive età, ma anche per una mancanza di fondo che grida il bisogno di essere colmata. 

News pubblicata mercoledì 14 settembre 2022