Il mestiere di crescere. 6 film sul mondo degli adolescenti.

Da giovedì 09 febbraio 2012 a venerdì 27 aprile 2012

Inizio 10:00 Fine 13:00 Via Santa Sofia,7 - Napoli (Napoli)

Il mestiere di crescere, la fatica di crescere. Il cambiamento che avviene nei ragazzi (adolescenti, preadolescenti, bambini ancora) che si trovano ad affrontare prove difficili più grandi di loro (la malattia, la scoperta delle bruttezze del mondo, la mancanza dei genitori, i conflitti con gli adulti). Il mondo che gli si svela all'improvviso senza infingimenti e mediazioni. La grande forza e il coraggio che li soccorrono e che li conducono al superamento delle difficoltà, preparandoli alla vita.


È quanto ci viene raccontato nei film di questo mini ciclo, e il racconto ha lo sguardo dei suoi protagonisti, ne assume il punto di vista. Guardiamo ciò che loro guardano e ne viviamo perciò anche noi ogni aspetto, ogni sfaccettatura, ogni risvolto, e ci sentiamo immersi nell'universo dei loro sentimenti, condividendoli.




Programma


9 e 17 febbraio 2012: Rosso come il cielo


23 febbraio e 2 marzo 2012: Stand By Me


8 e 16 marzo 2012: Quando sei nato non puoi più nasconderti


22 e 30 marzo 2012: Il grande cocomero


5 e 13 aprile 2012: Il figlio


19 e 27 aprile 2012: Il ragazzo con la bicicletta




ROSSO COME IL CIELO, di Cristiano Bortone. Con Luca Capriotti, Paolo Sassanelli, Marco Cocci, Simone Colombari, Rosanna Gentili, durata 96 min. - Italia 2005.


Ispirato a una vicenda realmente accaduta, vi si racconta di un bambino che perde la vista, di ciò che avviene dopo questo tragico evento che gli trasforma completamente la vita. Sarà il cinema, paradossalmente, a restituirgli tutta la forza e la passione che varranno a rendergliela piena e bella.




STAND BY ME – RICORDO DI UN'ESTATE, di Rob Reiner. Con River Phoenix, Wil Wheaton, Corey Feldman, Kiefer Sutherland, Richard Dreyfuss. Titolo originale Stand by Me, durata 87 min. - USA 1986.


Le avventure e le scoperte di quattro ragazzi durante un'escursione estiva, dalla quale ritorneranno non più gli stessi.




QUANDO SEI NATO NON PUOI PIÙ NASCONDERTI Un film di Marco Tullio Giordana. Con Alessio Boni, Michela Cescon, Rodolfo Corsato, Matteo Gadola. Italia 2005, 115'


Una realtà sconosciuta irrompe improvvisa nella vita di Sandro, ragazzino dodicenne, figlio di un imprenditore del nord, quando, durante una crociera, cade in mare e viene raccolto da un barcone di emigranti clandestini.




IL GRANDE COCOMERO, di Francesca Archibugi. Con Anna Galiena, Sergio Castellitto, Alessia Fugardi, Victor Cavallo, durata 96 min. - Italia 1993.


Le crisi epilettiche che colpiscono Pippi, una ragazzina romana, nascondono senz'altro un malessere interiore. Con la cura amorevole di un medico e l'amicizia dei suoi compagni si riuscirà forse a penetrare nel suo mondo.




IL FIGLIO Un film di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne. Con Olivier Gourmet, Morgan Marinne, Isabella Soupart Titolo originale Le fils, durata 103 min. - Belgio, Francia 2002


Nella bottega di un falegname che ha perso un figlio vittima di un assassinio giunge, assegnato dai servizi sociali, un apprendista sedicenne che si è macchiato di un delitto.




IL RAGAZZO CON LA BICICLETTA, di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne. Con Jérémie Renier, Cécile De France, Olivier Gourmet,Thomas Doret , Fabrizio Rongione.Titolo originale Le Gamin Au Vélo, durata 87 min. - Belgio, Francia, Italia 2011


In cerca del padre che non lo vuole più, Ciryl, ragazzo dodicenne, forse troverà una madre.




Il mestiere di crescere, ovvero la sfida dell'esistere (brevi riflessioni di Franca Sibilio, sull'esperienza).


Il “ mestiere di crescere “ è un breve ciclo di film studiato per un pubblico di adolescenti “arrabbiati “ con se stessi e con il mondo, ma nello stesso tempo, anche se inconsciamente, desiderosi di collocarsi nel mondo, di scoprire la propria identità .


Il linguaggio filmico, infatti, è particolarmente adatto per proporre in modo incisivo ma non imperativo messaggi forti perché convalidati da immagini, situazioni in cui immedesimarsi per effetto di un fenomeno di empatia non imposto ma semplicemente proposto .


Mestiere sta qui nel senso weberiano di Beruf, nella cui traduzione italiana si confondono professione e vocazione : crescere è un mestiere perche si può imparare a crescere e perché crescere significa anche realizzare la propria vocazione di essere quello lì e non un altro qualunque, di essere quel singolo di cui parlava Kierkegaard, che riesce a donare la propria diversità al mondo…ecco quindi che il mestiere di vivere diventa una sfida dell'esistere.


Tutti e sei i film scelti hanno, quindi, come protagonista un adolescente, ma si è evitato di utilizzare storie nostrane, cioè napoletane, per superare il provincialismo e per evitare di inchiodare i ragazzi, che spesso vivono solo la realtà del loro quartiere, a linguaggi e comportamenti già conosciuti e vissuti.

Sono stati quindi scelti adolescenti protagonisti di storie avvenute o in altre città italiane o in altri paesi del mondo, ma tutte storie unite dal filo rosso della difficoltà ad apprendere il mestiere di crescere .

Seguiamo queste storie conservando l'ordine, magico perché anch'esso pensato, della loro proiezione .


“Rosso come il cielo” : l'adolescente passa, a causa di un incidente, dalla normalità alla conclamata diversità. Ma nonostante le difficoltà, riuscirà, coltivando la sua passione per i suoni, a ricucire il rapporto tra un prima “normale “ e un dopo da diverso, e questa volta il mestiere di crescere coincide con il mestiere-professione poiché quel ragazzo ancor oggi, ormai adulto, vive giocando con i suoni .


“Stand by me” : in questo caso la diversità è duplice, poiché i protagonisti sono quattro ragazzi, uno diverso dall'altro e con alle spalle famiglie diverse: i ragazzi compiono un Bildungreise, un viaggio di formazione da cui usciranno, grazie anche al confronto continuo tra le loro diverse posizioni, più consapevoli e soprattutto più forti .


In “Quando sei nato non puoi più nasconderti “ la diversità diventa cifra della società contemporanea. Poiché il ragazzo protagonista cade, per cosi dire, nel mare della diversità quando per un banale incidente cadendo a mare dalla lussuosa barca passa dal suo mondo ovattato a quello precario ed insidioso dei clandestini e comprende quanto determinanti ed ingiusti siano i condizionamenti, nel destino di ciascuno di noi, dovuti al luogo in cui sei nato, ai genitori da cui sei nato …


In “Il grande cocomero “ la diversità è ancora una volta legata alla malattia, ma ad una malattia più infida e sottile della cecità del protagonista del primo film, poiché si tratta di un disturbo comportamentale, che ghettizza rispetto alla società, disposta ad aver pena di chi è diverso nella sua corporeità ma incapace di accogliere chi con la sua diversità mette in crisi schemi comodi e rassicuranti.


Caso limite è quello affrontato nel film “ Il figlio “ poiché si tratta di un ragazzo che ha compiuto un gravissimo delitto ma, nonostante ciò, riesce a rimettersi in gioco, e , seppur aiutato, a coltivare passione e coraggio di vivere .


L'ultimo film, “Il ragazzo con la bicicletta “, altro meritato omaggio ai fratelli Dardenne, ci pone dinanzi ad un adolescente che trasforma la sua giusta rabbia verso il padre in atteggiamento di aggressività verso il mondo e nella sua forsennata ricerca di un padre si fa irretire da chi appare più navigato e vincente ma infine, sempre a bordo della sua inseparabile bicicletta, riuscirà a trovare la sua strada. Ma all'interno della rassegna “Il mestiere di crescere “ c'è un'altra rassegna: il mestiere di far crescere .


In ogni film, infatti vi sono figure di adulti che incarnano modelli educativi contrapposti: nel film “ Rosso come il cielo “ la differenza netta si nota tra il direttore dell'istituto per ciechi, anche lui cieco e quindi molto sfiduciato rispetto alle possibilità di riscatto degli adolescenti a lui affidati, e il professore, disposto a capire che bisogna tentare nuove strade, esplorare nuovi percorsi e che soprattutto bisogna, come fanno i genitori per assistere allo spettacolo preparato dai loro figli non vedenti, a volte bendarsi per vedere veramente.


In “Stand by me“ non ci sono figure di educatori poiché maestro è il viaggio, e ciò è molto significativo, poiché è come dire a ciascun adolescente che comunque è fondamentale mettersi in cammino, è sempre possibile trovare dei binari su cui giocarsi la vita .


In “ quando sei nato …” in contrapposizione alla figura piccolo borghese del padre di Sandro ci sono le figure di padre Celso e del giudice dei minori che esprimono un concetto di paternità più ampia e solidale.


SI può dire che ne “Il figlio “ la figura determinante non è tanto il ragazzo quanto il padre, capace di affrontare una tempesta di sentimenti contrastanti rispetto all'incontro con il responsabile della morte del figlio e di guardare alla persona e non agli errori commessi.


Ne “Il ragazzo con la bicicletta “ il contrasto tra le due figure di adulti, il padre che vuole dimenticare il figlio e Samanta che lo accoglie, diventa una vera e propria contrapposizione dialettica ed ancora una volta non vince la legge del sangue, bensì la capacità di accogliere l'altro.




Metodologia


La rassegna è stata preceduta da una breve introduzione sul ruolo del cinema nella cultura: si è preferito far seguire la discussione sulle tematiche del film alla visione dello stesso, per registrare emozioni e giudizi spontanei.


A conclusione del confronto sui “vissuti “ della visione, i ragazzi sono stati invitati a disegnare le proprie impressioni, utilizzando un unico grande rotolo di carta posto a copertura del tavolo attorno al quale erano seduti.


E' stato facile così per l'operatore sia mettere insieme tutte le considerazioni, sia utilizzare i disegni per aprire un dialogo con i singoli piccoli “artisti “.


Ciascun film è stato oggetto di approfondimenti scaturiti dalla tematica in esso trattata, e nello specifico :

“Rosso come il cielo” : l'inserimento dei soggetti diversamente abili nella scuola italiana.

“Stand by me” : l'importanza dell'amicizia per l'adolescente ed il valore del viaggiare.

“Quando sei nato non puoi nasconderti” : i problemi dell'immigrazione in Italia e la nostra capacità di accoglienza.

“Il Grande cocomero” la malattia mentale in Italia e la legge 180 .La tematica dell'epilessia è stata approfondita con la presentazione della storia per immagini a cura di Medical comunications Srl intitolata “ Un bambino, la strega e un mago”.

“Il figlio”: il tema della giustizia minorile e la situazione di Napoli.

“Il ragazzo con la bicicletta “: rapporti verticali ed orizzontali nell'adolescenza.


A conclusione del ciclo di film,s i è svolto un forum cosi concertato : il messaggio di ciascun film è stato concentrato in un'affermazione denominata A a cui è stata contrapposta l'affermazione denominata B. Il conduttore ha letto e illustrato ampiamente le due affermazioni invitando poi i ragazzi a scegliere l'una o l'altra.


Si sono formate così due squadre A e B.


Il conduttore ha rivestito il ruolo di giudice e altri operatori si sono introdotti nel gioco come giuria.


Ciascuna squadra ha dovuto motivare la propria adesione ad A o a B rispettando le regole oggi desuete di un civile dibattito, a conclusione del quale la giuria dichiara vincente l'ipotesi più motivata ed il giudice emette la sentenza.


Le affermazioni A e B tratte dai singoli film sono le seguenti :


“Rosso come il cielo”


A) Un ragazzo diversamente abile non potrà mai avere una vita soddisfacente.


B) Un ragazzo diversamente abile,inserito in un contesto favorevole,riuscirà a realizzare le sue potenzialità.


“Stand by me”


A) Un ragazzo giudicato cattivo si comporterà in modo da convalidare questo giudizio negativo.


B) Un ragazzo giudicato cattivo sarà spinto proprio da questo giudizio a comportarsi in modo corretto.


“Quando sei nato non puoi più nasconderti”


A) I ragazzi che soffrono di disturbi mentali devono essere curati con farmaci e non possono vivere in comunità con gli altri.


B) I ragazzi che soffrono di disturbi mentali devono vivere con i loro coetanei e devono essere curati soprattutto con metodi psicologici.


“Il grande cocomero”


A) I ragazzi minorenni appartenenti ad altre etnie che si rifugiano in Italia vanno rispediti al paese di origine.


B) I ragazzi minorenni di altre etnie che si rifugiano in Italia vanno accolti e protetti.


“Il figlio”


A) Non è possibile perdonare colui che ha ucciso nostro figlio.


B) Per opporsi alla spirale della violenza è possibile,seppur con difficoltà,riuscire a perdonare anche chi ha ucciso nostro figlio.


“Il ragazzo con la bicicletta”


A) Le figure affettive del padre e della madre sono insostituibili.


B) La genitorialità non dipende dall'aver messo al mondo un essere umano, ma consiste nel prendersene cura.