«I film della mia vita, nell'accezione truffautiana,
non sono solo i capolavori che hanno segnato il nostro immaginario di
cinefili, i cult che rivediamo con sempre rinnovato piacere, le opere
d'autore (ma anche i film popolari di genere) che custodiamo gelosamente
nella memoria. Sono anche – e soprattutto – quelli che come emerge
dagli scritti del Truffaut critico, rappresentano un'esperienza - umana,
filosofica ed esistenziale insieme – estrema. Quelli che confondono, e
spesso identificano, arte e vita, sono le tappe di un percorso intimo e
personale, esclusivo e particolare, da condividere con gli altri solo
nel momento dell'affascinante rituale del consumo collettivo. Le
pellicole che abbiamo amato costituiscono quasi un fluido invisibile e
segreto che attraversa e accompagna la nostra vita, sfidando il tempo e
le mode, le tendenze e le (ri)scoperte. Gli incontri con Salvatore
Piscicelli, Enzo Moscato, Antonietta De Lillo e Stefano Incerti,
invitati ad aprire lo scrigno cinefilo delle loro passioni, dei loro
sogni, delle loro fantasie, dei loro desideri, a parlare del 'loro'
cinema esemplificato da un videomontaggio di sequenze, faranno
sicuramente scoprire preferenze e avversioni impensabili, scelte
stravaganti, esclusioni imprevedibili. Ma tracceranno anche itinerari
culturali, intellettuali ed esistenziali di quattro autori di formazioni
e generazioni diverse». Alberto Castellano
Gli incontri
SALVATORE PISCICELLI / Venerdì 24 novembre 2006, ore 16
Film
e autori fondamentali, quelli che contrappuntano il percorso di
Piscicelli: si va dal Luis Buñuel di “Los olvidados” (I figli della
violenza) al doloroso “Viaggio a Tokyo” di Ozu; da “Luci della ribalta”
di Charlie Chaplin (che nelle parole del regista resta “il più grande
mélo mai girato”), a “Zéro de conduite” di Jean Vigo. Fino al viaggio
all'inferno del Roberto Rossellini di “Germania anno zero”. Nato a
Pomigliano d'Arco nel 1948, si è occupato di critica cinematografica dal
1970 al 1978. Ha esordito nel 1979 con “Immacolata e Concetta – L'altra
Gelosia”, scritto in collaborazione con Carla Apuzzo, ottenendo diversi
riconoscimenti tra cui il Pardo d'Argento a Locarno. Già dall'opera
prima sono emersi i temi preferiti della sua cinematografia: i ritratti
“femminili”, l'attenzione per il Sud, le storie d'amore. Dal sodalizio
con Apuzzo sono nate anche le sceneggiature dei successivi “Le occasioni
di Rosa” (1981), “Blues metropolitano” (1985), “Regina” (1987), “Baby
Gang” (1992), “Il corpo dell'anima” (1999), e i più recenti “Quartetto”
(2001) e “Alla fine della notte” (2003). Piscicelli è autore di due
libri: “Baby Gang” e “La neve a Napoli”.
ENZO MOSCATO / Venerdì 1 dicembre 2006, ore 16
Il
viaggio di Enzo Moscato parte dall'ex cinema Corallo dei Quartieri
Spagnoli, l'attuale Galleria Toledo, in cui, sfuggendo ad ogni controllo
da parte degli adulti, è cresciuto spettatore eclettico, tra commedia
all'italiana – “Il giudizio universale” – e cinema d'autore – “La dolce
vita” – primo passo verso l'artista multimediale (cinema, teatro e
musica) che poi è diventato. Attore, cantante, autore e regista
teatrale, si laurea in Filosofia e inizia la sua carriera artistica a
Roma. Dal 1980, scrive e interpreta spettacoli animati da coraggiose
invenzioni stilistiche. Parte del suo teatro (drammi, commedie,
monologhi e poliloghi, tra cui “Scannasurece”, “Trianon”, “Pièce noire”,
“Rasoi”), è stata pubblicata nel volume “L'angelico bestiario”. Per il
cinema ha lavorato in “Morte di un matematico napoletano” (1992) di
Mario Martone; “Libera” (1993) di Pappi Corsicato; “Il verificatore”
(1995) di Stefano Incerti; e “Racconti di Vittoria” (1995), “Maruzzella”
(episodio de “I vesuviani”) e “Il resto di niente” (2004) di Antonietta
De Lillo. Di recente è stato protagonista in due opere prime
cinematografiche: “Mater Natura” (2005) di Massimo Andrei e il “Quijote”
(2006) di Mimmo Palladino.
ANTONIETTA DE LILLO / Venerdì 12 gennaio 2007, ore 16
Echi,
memorie, richiami. Antonietta De Lillo intesse un crogiuolo di
riferimenti cinematografi: dai film dell'infanzia come il “Giamburrasca”
televisivo, a “L'incompreso” di Comencini, “Mary Poppins” e “La Carica
dei 101” di Walt Disney, fino ai grandi classici come “Umberto D.” di De
Sica, “L'amore fugge” di Truffaut, “Fanny e Alexander” di Bergman. Ma
anche film curiosi e intensi come quello di Ashby con Peter Sellers,
“Oltre il giardino”.Laureata in Spettacolo al Dams di Bologna, De Lillo,
dopo aver lavorato come assistente a diverse produzioni
cinematografiche e televisive, ha fondato la Angio Film con cui ha
realizzato “Una casa in bilico” (1985), premiato a Taormina, e “Matilda”
(1990). Nel 1995 è stata la volta di “Racconti di Vittoria” cui sono
seguiti l'episodio “Maruzzella” del film collettivo “I vesuviani” (1997)
e il lungometraggio “Non è giusto”, presentato a Locarno nel 2001. Dopo
una tormentata gestazione, due anni fa ha realizzato “Il resto di
niente”, tratto dal romanzo di Enzo Striano che racconta la rivoluzione
napoletana del 1799 attraverso lo sguardo di Eleonora Pimentel Fonseca.
STEFANO INCERTI / Venerdì 29 gennaio 2007, ore 16