I film della mia vita / 1

Da venerdì 24 novembre 2006 a venerdì 19 gennaio 2007

Inizio 16:00 Fine 18:00 Piazza del Gesù 11 - Napoli (Na)

«I film della mia vita, nell'accezione truffautiana, non sono solo i capolavori che hanno segnato il nostro immaginario di cinefili, i cult che rivediamo con sempre rinnovato piacere, le opere d'autore (ma anche i film popolari di genere) che custodiamo gelosamente nella memoria. Sono anche – e soprattutto – quelli che come emerge dagli scritti del Truffaut critico, rappresentano un'esperienza - umana, filosofica ed esistenziale insieme – estrema. Quelli che confondono, e spesso identificano, arte e vita, sono le tappe di un percorso intimo e personale, esclusivo e particolare, da condividere con gli altri solo nel momento dell'affascinante rituale del consumo collettivo. Le pellicole che abbiamo amato costituiscono quasi un fluido invisibile e segreto che attraversa e accompagna la nostra vita, sfidando il tempo e le mode, le tendenze e le (ri)scoperte. Gli incontri con Salvatore Piscicelli, Enzo Moscato, Antonietta De Lillo e Stefano Incerti, invitati ad aprire lo scrigno cinefilo delle loro passioni, dei loro sogni, delle loro fantasie, dei loro desideri, a parlare del 'loro' cinema esemplificato da un videomontaggio di sequenze, faranno sicuramente scoprire preferenze e avversioni impensabili, scelte stravaganti, esclusioni imprevedibili. Ma tracceranno anche itinerari culturali, intellettuali ed esistenziali di quattro autori di formazioni e generazioni diverse». Alberto Castellano

Gli incontri

SALVATORE PISCICELLI / Venerdì 24 novembre 2006, ore 16
Film e autori fondamentali, quelli che contrappuntano il percorso di Piscicelli: si va dal Luis Buñuel di “Los olvidados” (I figli della violenza) al doloroso “Viaggio a Tokyo” di Ozu; da “Luci della ribalta” di Charlie Chaplin (che nelle parole del regista resta “il più grande mélo mai girato”), a “Zéro de conduite” di Jean Vigo. Fino al viaggio all'inferno del Roberto Rossellini di “Germania anno zero”. Nato a Pomigliano d'Arco nel 1948, si è occupato di critica cinematografica dal 1970 al 1978. Ha esordito nel 1979 con “Immacolata e Concetta – L'altra Gelosia”, scritto in collaborazione con Carla Apuzzo, ottenendo diversi riconoscimenti tra cui il Pardo d'Argento a Locarno. Già dall'opera prima sono emersi i temi preferiti della sua cinematografia: i ritratti “femminili”, l'attenzione per il Sud, le storie d'amore. Dal sodalizio con Apuzzo sono nate anche le sceneggiature dei successivi “Le occasioni di Rosa” (1981), “Blues metropolitano” (1985), “Regina” (1987), “Baby Gang” (1992), “Il corpo dell'anima” (1999), e i più recenti “Quartetto” (2001) e “Alla fine della notte” (2003). Piscicelli è autore di due libri: “Baby Gang” e “La neve a Napoli”.

ENZO MOSCATO / Venerdì 1 dicembre 2006, ore 16
Il viaggio di Enzo Moscato parte dall'ex cinema Corallo dei Quartieri Spagnoli, l'attuale Galleria Toledo, in cui, sfuggendo ad ogni controllo da parte degli adulti, è cresciuto spettatore eclettico, tra commedia all'italiana – “Il giudizio universale” – e cinema d'autore – “La dolce vita” – primo passo verso l'artista multimediale (cinema, teatro e musica) che poi è diventato. Attore, cantante, autore e regista teatrale, si laurea in Filosofia e inizia la sua carriera artistica a Roma. Dal 1980, scrive e interpreta spettacoli animati da coraggiose invenzioni stilistiche. Parte del suo teatro (drammi, commedie, monologhi e poliloghi, tra cui “Scannasurece”, “Trianon”, “Pièce noire”, “Rasoi”), è stata pubblicata nel volume “L'angelico bestiario”. Per il cinema ha lavorato in “Morte di un matematico napoletano” (1992) di Mario Martone; “Libera” (1993) di Pappi Corsicato; “Il verificatore” (1995) di Stefano Incerti; e “Racconti di Vittoria” (1995), “Maruzzella” (episodio de “I vesuviani”) e “Il resto di niente” (2004) di Antonietta De Lillo. Di recente è stato protagonista in due opere prime cinematografiche: “Mater Natura” (2005) di Massimo Andrei e il “Quijote” (2006) di Mimmo Palladino.

ANTONIETTA DE LILLO / Venerdì 12 gennaio 2007, ore 16
Echi, memorie, richiami. Antonietta De Lillo intesse un crogiuolo di riferimenti cinematografi: dai film dell'infanzia come il “Giamburrasca” televisivo, a “L'incompreso” di Comencini, “Mary Poppins” e “La Carica dei 101” di Walt Disney, fino ai grandi classici come “Umberto D.” di De Sica, “L'amore fugge” di Truffaut, “Fanny e Alexander” di Bergman. Ma anche film curiosi e intensi come quello di Ashby con Peter Sellers, “Oltre il giardino”.Laureata in Spettacolo al Dams di Bologna, De Lillo, dopo aver lavorato come assistente a diverse produzioni cinematografiche e televisive, ha fondato la Angio Film con cui ha realizzato “Una casa in bilico” (1985), premiato a Taormina, e “Matilda” (1990). Nel 1995 è stata la volta di “Racconti di Vittoria” cui sono seguiti l'episodio “Maruzzella” del film collettivo “I vesuviani” (1997) e il lungometraggio “Non è giusto”, presentato a Locarno nel 2001. Dopo una tormentata gestazione, due anni fa ha realizzato “Il resto di niente”, tratto dal romanzo di Enzo Striano che racconta la rivoluzione napoletana del 1799 attraverso lo sguardo di Eleonora Pimentel Fonseca.

STEFANO INCERTI / Venerdì 29 gennaio 2007, ore 16